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La chiesa di Santa Maria ad Intra è documentata per la prima volta nel Codice Diplomatico Cavense nell’anno 977, ma la sua esistenza è molto più antica. Si può anticipare per lo meno di due secoli, cioè all’VIII secolo.Si chiama “ad Intra” per differenziarla da altre chiese dedicate alla Vergine, perché posta “Intra” (dentro) le mura dell’abitato. La troviamo nei documenti successivi e documentata parrocchia per la prima volta nell'anno 1242 e la sede è stata nell'arco dei secoli sempre l'antica chiesa di Santa Maria ad Intra, posta accanto al Castello.


Tra i parroci più famosi ricordiamo Monsignor Mattia Ripa, Vescovo di Ebron, attivo nel XVIII secolo.


Nel 1811 il parroco della Parrocchia di Santa Maria ad Intra era don Berniero Vacca e l'economo don Berniero Verdone. Nell'agosto 1811, l'economo ed il Secondo Eletto Corcione, amministratore del Comune di Eboli, inventariarono le opere di arte che esistevano nella parrocchiale.


Ecco il documento: "Inventario delle statue e quadri che esistono nella chiesa Parrocchiale di Santa Maria ad Intra di questa comune d'Evoli fatto da me Berniero Vacca Parroco della medesima: Statua di Maria Santissima di Loreto, tutta intiera di cartapista; quadro di Maria Santissima del Soccorso, e San Michele Arcangelo sopra tavola; quadro del Santissimo Crocifisso sopra tavole. L'autore dei quali si ignorano". Il documento reca la data, le firme e il timbro del Comune.


I lavori di costruzione della nuova chiesa (provvisoria che poi è rimasta definitiva) al Paterno, sede parrocchiale di Santa Maria ad Intra, iniziarono nel 1960 per terminare in concomitanza con le abitazioni popolari costruite al nuovo rione in località Paterno.


 

Nel 1962, il titolo fu trasferito nella nuova chiesa al Paterno e la cura delle anime del vecchio distretto parrocchiale passò all'allora parrocchia di San Lorenzo e Santa Maria del Carmine in San Francesco, l'attuale parrocchia di Sant'Eustachio e Santa Maria del Cannine in San Francesco. Nel 1962 l'antica parrocchia curava circa 4000 anime. In quell'anno il parroco di essa era don Salvatore Siniscalchi il quale detenne la parrocchia fino al settembre 1963; dal mese successivo iniziò l'opera don Angelo Visconti il quale la detenne fino al 30 novembre 1973, giorno in cui ne prese il possesso l'attuale parroco, don Andrea Arminio. Nel 1982 la parrocchia aveva in cura oltre 7000 anime, in essa vi erano il cinema Parrocchiale, la Schola Cantorum, il gruppo "Rinnovamento nello Spirito", l'Oratorio "Giovanni XXIII" e il Gruppo Ministrandi.

 

 

 

La chiesa è a forma trapezoidale.
La facciata è stata arricchita da un moderno campanile le cui campane provengono dell'antica chiesa. La chiesa è stata ristrutturata su progetto dell'Architetto Nuccio Della Rocca e dell'Ingegnere Giuseppe Barrella.


Nell'attuale chiesa vi è la statua di Sant'Agnese Vergine e Martire, della fine dell'Ottocento, un crocifisso ligneo, la statua di Santa Maria della Consolazione del 1971, la statua in carta pesta dell’Addolorata e di Gesù deposto, sempre in carta pesta.